La valenza scientifica del nostro metodo
10 marzo 2019
Molto spesso abbiamo parlato del metodo scientifico che si trova alla base delle attività proposte nei vari laboratori. Per poter fornire informazioni più dettagliate e specifiche in merito, abbiamo intervistato Cinzia FavaraPsicologa di Oncologia Pediatrica presso il Policlinico di Catania. La Dottoressa Favara è anche membro del Comitato Scientifico della Fondazione.

Mossi dal desiderio di valutare quanto potesse essere benefica per il bambino ricoverato in oncologia pediatrica l’attività creativa, abbiamo avviato uno studio che ne potesse esplorare i contenuti terapeutici” - ha affermato la Dottoressa Favara. Per poter dare una valenza scientifica a questo studio, il Comitato si è rivolto all’Arts Observational Scale (ArtObS), uno strumento per la valutazione dello svolgimento di attività artistiche nelle strutture sanitarie, specifico per il setting ospedaliero. Questo strumento si basa sulla raccolta di dati quantitativi e qualitativi, ed il sistema di monitoraggio dei pazienti è semplice e veloce nel suo utilizzo. 
Lo strumento di valutazione ha presentato un’iniziale difficoltà: esisteva solamente in lingua inglese e la validazione per l’italiano ha richiesto l’avvio di una fase sperimentale di somministrazione - per accertarsi che la traduzione non alterasse i contenuti dello strumento di valutazione. “Oggi la validazione per la lingua italiana è completata e validata. Questa operazione ci ha comunque permesso di fare alcune iniziali deduzioni grazie alla applicazione dello strumento in diversi Centri dell’AIEOP al nord, centro e sud Italia”. 

Secondo la Dottoressa Favara, particolarmente rilevante è la comparazione tra i livelli di umore precedenti alla ceramico-terapia e quelli successivi. I dati dello strumento di valutazione sono assolutamente positivi; infatti è emerso che “specifici livelli di umore che prima delle attività è basso nel 75% dei pazienti, si risolleva nel post-attività nel 55% dei soggetti”. E’ straordinario come i livelli di rilassamento e distrazione percepiti dai pazienti dopo le attività di ceramico-terapia siano in grado di deviare l’attenzione alle terapie farmacologiche ed al soggiorno in ospedale. “Le evidenze emerse ci permettono di considerare tale strumento come parte di un assessment psicologico che mira a definire il grado rischio bio-psico-sociale del paziente/famiglia, i livelli di ansia di stato e di tratto dei genitori, i livelli di ansia e depressione del paziente”.  E’ quindi constatato quanto l’arte e la ceramico-terapia siano in grado di dare un enorme contributo non solo al paziente, ma anche alla propria famiglia durante il percorso di terapia.

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La Dottoressa Favara ha concluso, affermando che “la sua somministrazione durante le attività creative (arte terapia e modellazione dell’argilla), è risultata valida ed efficace nel confermare la ricchezza e importanza delle attività proposte. A breve, l’avvio di uno studio più ampio, potrà darci la possibilità di confrontare queste deduzioni iniziali e poterle valutare a carattere scientifico”.